Alla scoperta dell’American Wine: Finger Lakes – 4a e ultima parte

L’ultima cantina che mi resta da visitare è a Penn Yan, sempre sulla costa occidentale di Seneca Lake.
Fox Run Vineyards è tra le cantine più importanti della zona, i cui vini nel 2012 sono stati serviti alla Casa Bianca durante la cena d’onore per la rielezione di Barack Obama.

Arrivo nel parcheggio, davanti ho il lago e mi accorgo solo ora che in questi giorni frenetici non ho nemmeno fatto una sosta per una passeggiata sulle sue rive.
“Sarà per la prossima volta!”, penso scendendo dall’auto.
Ma poi è arrivato Scott…

Mi avvio verso l’ingresso quando vedo avvicinarsi un uomo baffuto: è Scott, il proprietario di Fox Run. Mi viene incontro, mi saluta rapidamente e mi chiede a bruciapelo:
”Ti andrebbe un giro in barca?”.

Non faccio nemmeno in tempo a capire cosa gli ho risposto che mi ritrovo su un pontile pronta a salire su una barca. Bottiglia in una mano e timone nell’altra salpiamo per un giro del Seneca Lake assieme ad altri ospiti.

La prima degustazione è quindi in mezzo al lago: uno Chardonnay Doyle Family, tra i top della cantina. Il vino è buono, ma confesso che l’ho bevuto senza soffermarmi su note e aromi: la gita in barca era troppo emozionante!

Dopo un inizio simile, le mie aspettative schizzano alle stelle: a terra mi aspettano Riesling, Blanc de Blanc e Traminette.

Cominciamo dal Blanc de Blanc 2012, uno spumante 100% da raccolta manuale. Uve Chardonnay, secco, una bollicina fine e abbastanza persistente. Note di miele e di limone. Già me lo immagino in estate, con sullo sfondo un tramonto assolato ligure…

Seconda possibilità per degustare seriamente lo Chardonnay Doyle Family provato in barca: Scott mi racconta qualcosa in più.

Passiamo al Dry Riesling, vincitore nel 2016 del primo premio al New York Wine & Food Classic e Scott ne parla con grande orgoglio.
Un vino intenso, con una spiccata acidità, freschezza e una lunga persistenza. Secondo Scott rappresenta perfettamente l’archetipo del Riesling di Finger Lakes.

Infine il Traminette, un semi dolce autoctono, frutto di un ibrido tra il Gewürztraminer e una vita di origine francese. Mi basta sentire aprire la bottiglia per innamorarmi: al naso è incredibile, molto intenso e ampio con note che vanno dai fiori ai frutti a polpa gialla, dal minerale all’erbaceo.
In bocca mantiene le premesse si nota la differenza con un Gewürztraminer nella chiusa, quando aspetti la nota di fondo e invece resta rotondo e uniforme, più tendente al dolce.
Un vino che si abbina perfettamente ad un aperitivo di formaggi ma anche ad un dessert: sicuramente la più grande scoperta di questo mio primo tour tra l’american wine!

Finita la degustazione, Scott mi invita a cena da Anthony Road, altra cantina di Penn Yan: come posso dire di no ad un vero BBQ americano?
E così tra hamburger e hot dog, bicchieri di vino e tanti sorrisi finisce il mio viaggio.

Ma proprio mentre me ne sto per andare incontro Bruce Reisch, l’agronomo della Cornell University che ha ibridato il Traminette, il mio vino americano del cuore.
Mi complimento con lui per la deliziosa “invenzione” e parliamo un po’.
Ma non mi accorgo che si è fatto tardissimo e come Cenerentola devo scappare.
Andandomene lascio dietro di me non una scarpetta di cristallo ma una bottiglia vuota di vetro.
Di Traminette, ovviamente!


Per informazioni:
Fox Run Vineyards, Penn Yan NY
foxrunvineyards.com

Bruce Reisch, School of Integrative Plant Science
Cornell University
hort.cals.cornell.edu/people/bruce-reisch