4 vini dello Stato del Colorado: conosciamo per la prima volta l’AVA Grand Valley

Quando mesi fa’ ricevetti per la prima volta la mail di Patric, winemaker della cantina Sauvage Spectrum a Palisade, Colorado, la spia della mia curiosità si è subito accesa: vini del Colorado, questi ancora non li ho provati!

Ormai lo sapete, il mio obiettivo è scoprire e dare valore a quel 10% d’America che ancora non è arrivato in Europa e che ha potenziale, qualità e quel qualcosa in più da raccontare, così quando Patric mi ha proposto di conoscere meglio i suoi vini e il suo territorio ho subito accettato con entusiasmo.

L’occasione: un viaggio in Toscana di Patric e della sua famiglia , un’incontro in mezzo alla campagna senese per una degustazione davvero unica, che per una volta non prevede sangiovese e merlot, ma vini ibridi, unici e mai provati di questo territorio da scoprire.

Cosa abbiamo provato:

GRUNER VELTLINER- 2023
75% Grüner Veltliner
25% Vignoles

Da subito la prima nota che arriva al naso richiama la pietra focaia, riesling? no, Gruner Veltliner.

Tipico di climi freddi, conosciuto in Austria e in alcune piccoli produzioni in Alto Adige, il vino si presenta in un giallo paglierino con riflessi verdognoli.

Al naso, dopo un paio di rotazioni, si apre con sentori di pepe bianco e foglia di pomodoro, note vegetali che in qualche modo ricordano il Sauvignon.

Austero, un po’ rigido, non si concederà mai fino in fondo neanche al sorso, mantenendosi sottile e elegante. Completa il quadro una percentuale di Viognier, aggiunta per compensare la scorsa raccolta del 2023 e aggiungere corpo e consistenza. Un vino longevo, che può essere goduto per molti anni a venire.

TEROLDEGO – 2023

Avvicinarsi al Teroldogo di una parte del Mondo così remota, per noi italiani, non è semplicissimo. Bisogna lasciare da parte il cassettino della memoria di sensazioni e sapori e aprirsi inevitabilmente a qualcosa di nuovo.

Questa è una delle primissime annate disponibili e si legge sul sito, l’azzardo (spoiler, ben riuscito) del winemaker. 

Il colore non tradisce i ricordi, scuro e fitto. A calice fermo la nota alcolica colpisce (ma ci sono anche 39 gradi e siamo alle 12 del 10 Agosto quindi il caldo aimè vince), ma dopo 2 roteazioni arrivano tanti frutti e spezie: Lampone, mora, un pepe fresco. Al palato mi aspetterei molto tannino, ma vaniglia e l affinamento in botti di rovere di primo passaggio creano un palato più morbido rispetto alle aspettative, lasciando un palato vellutato.

Diverso,molto diverso, dal Teroldego trentino più conosciuto da noi, ma interessante, molto interessante per confrontare ancora una volta specie così lontante geograficamente tra loro.

ZWEIGELT – 2023

Lo confesso, ho tenuto il meglio per la fine. una vera chicca.

Ibrido tra il vitigno St.Laurent combinato con il Blaufränkisch (o Franconia), è uno dei vitigni a bacca rossa più coltivato in Austria. Ma, confesso ancora, a me sconosciuto e mai provato..prima di oggi

Vincitore della 2025 Double Gold Colorado Governor’s Cup Competition, mi è subito descritto da Patric come uno dei suoi ultimissimi esperimenti, del quale è molto orgoglioso.

Il colore è stranissimo, ricorda quasi un novello con il suo violaceo così intenso.

La temperatura di servizio a 14 gradi lo rende perfetto, degustabile nella sua migliore forma in una giorna così calda.

Il naso è dolcione, fruttone, carico di piccoli frutti rossi di tutti i tipi, un piacevolissimo succo di frutta con una chiusa vegetale.

Al sorso avvolgente, intenso, persistente, e nonostante la giovane età con un tannino mai invadente.

Come si dice in questi casi, ne avrei bevuto a secchiate! 😀 

SPARKLET

Vignoles – Black Muscat – Chamburcin

Divertente e beverino, le parole giuste per definire questo vino e avvicinarsi nel modo giusto alla degustazione. 

Un blend di diversi vitigni, dal Vignoles che regala la spalla acida e tanta freschezza, al cuore del Black Muscat, per arrivare al tocco di Chambourcin, che apporta colore e sapore , quel flavor americano che riconosco. Temevo un grado zuccherino elevato, invece siamo sotto i 10 grammi litro, classificando quindi il vino come Brut.

Fermentato e affinato sui lieviti in vasche di acciaio inossidabile.

Bottino di guerra una bottiglia di Malbec, che conservo per assaggiare al mio compagno di calici e collega Davide Gilioli.

Qualcosa mi dice che sentirete presto parlare ancora dei vini del Colorado 😉

Scrivi nei commenti cosa ti ha colpito di più della degustazione!

I link per saperne di più: https://sauvagespectrum.com/https://coloradowine.com/

AIS Monza Brianza welcomes Finger Lakes!

Ricordate i Tre Tenori, i grandi nomi della musica che negli anni ’90 hanno portato il meglio dell’Opera in giro per il mondo? Se mi chiedeste chi, per esperienza e cultura enologica, rappresenta i “3 tenori” nel mondo del vino vi risponderei: Roberto Anesi, Luisito Perazzo e Guido Invernizzi.
Lo scorso venerdì 10 marzo, presso la delegazione di AIS Monza e Brianza ho avuto l’onore di salire sul palco assieme all’unico dei tre con cui non avevo ancora condiviso una serata, a parlare di ciò che più amo: l’American Wine.

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Una storia di famiglia: dalla Sardegna i vini di Famiglia Orro a Milano

Lo scorso anno ho conosciuto Davide e Maura Orro un po’ per caso in uno di quegli eventi dove si assaggia tanto e si ascolta di più. Quello che più mi ha colpito di questo primo incontro è che ascoltando l’orgoglio e la spontaneità delle parole con cui descrivevano la loro terra sentivo come quegli stessi suoni si trasformavano nel mio bicchiere in note gusto olfattive. Insomma, una vera esperienza sinestesica che mi ha fatto esclamare – “Facciamo qualcosa insieme!”.
E così è stato: ho portato i prodotti dell’Azienda Agricola Famiglia Orro a Milano!

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